mercoledì 11 novembre 2009

"LEADER"... IMPROVVISATI, ANONIMI E SENZA DECENZA

Le banalità e le offese gratuite stanno abbondando negli ultimi tempi nella nostra Bellizzi. Parto da quest’espressione per chiarire le idee a qualcuno: quando si dice “la nostra Bellizzi” si fa riferimento a quell’attaccamento alla propria terra, alle proprie origini che nessun evento può mai sradicare. Non è un’ espressione di proprietà, bensì di amore verso ciò che si è detto, fatto e vissuto, appunto, nella propria Bellizzi.

Qualche bizzarro personaggio, che si crede pubblico, continua, imperterrito, a sbagliare direzione. Bisogna ricordare, infatti, che quando si ha la pretesa (visto che la legittimazione democratica è tutt’altra cosa!) di rappresentare anche altre persone, specie se si tratta di iscritti ad un partito politico, sarebbe opportuno tenere a freno tutte le permalosità personali. Evidentemente nella nostra Bellizzi più di qualcuno ha perso la bussola.

Proviamo a fare un pò di chiarezza.

Dalle elezioni dello scorso giugno (la cui regolarità non è ancora del tutto chiarita …) è emerso un quadro politico-amministrativo abbastanza semplice: gli amministratori pro tempore fanno parte di una lista che si era presentata come civica ma che poi ha demarcato, con profonda nettezza, un forte orientamento di destra. Si ricordino, solo a titolo di esempio, alcuni episodi: l’intervento domenicale (quello sì, sotto forma di “Angelus”… blasfemo) del ministro Mara Carfagna (PDL) a una settimana dal voto; chi sono, ancora oggi, i maggiori alleati “esterni” della giunta municipale, Sica e Di Giorgio (entrambi PDL); la recente vicenda del C.d.A. del consorzio di gestione dell’aeroporto che ha visto un’accondiscendenza quasi imbarazzante del sindaco alla linea del predetto Sica e dell’allora rappresentante della provincia, il senatore del PDL Paravia.

Aldilà dell’incoerenza e della mistificazione che si è fatta in campagna elettorale, cercando di carpire, con il raggiro della “civicità” della lista “Insieme per..”, alcuni voti di sinistra, le scelte appena descritte sono legittime, pur se non condivisibili, e suscettibili solo del giudizio elettorale.

Ciò che, davvero, non si comprende è la testardaggine di qualche altro ben pensante, che continua ad autodefinirsi dirigente di sinistra e che pensa bene di “proteggere” tutti gli atti illegittimi dell’attuale amministrazione, sparando addosso al “cattivo” di sempre, Mimmo Volpe. (Solo per rinfrescare la memoria: porta con se il più alto consenso; il più votato a Bellizzi in termini di voti e percentuali; il più votato a sud della provincia; ed il P.D. è il primo partito in città, ed ancora oggi, con spirito di sacrificio e di servizio, continua con tutto il proprio gruppo dirigente, una battaglia politica di coerenza, a difesa della nostra Comunità e dell’intero territorio). Ebbene: queste sguaiate scenate di “saccenti professori” che, nella foga di scaricare tutto il veleno prodotto da parecchi anni di anonimato, non riescono neanche a distinguere dove sono gli alunni e dove la lavagna (per rimanere nella metafora) ci fanno solo sorridere … con una punta di amarezza. Quest’ultima nasce dalla consapevolezza che le distanze dal Partito Democratico di Bellizzi sono solo frutto di malcontenti personali e che non hanno nulla a che vedere con la Politica.

Chi è dirigente del Partito Democratico oggi è, senza ombra di dubbio, legittimato a parlare in nome e per conto degli altri iscritti del PD in forza di quelle fasi democratiche che hanno trovato nelle Primarie dello scorso 25 ottobre la quintessenza della partecipazione democratica aperta anche alla società civile. Anche in questo frangente Bellizzi si è distinta, nella zona a sud di Salerno, per l’alto numero di partecipanti alle Primarie: la sezione locale ha mostrato un pluralismo, comunque, sintetizzato in una linea politica ben identificabile. Da altre parti, invece, al netto del populismo e del qualunquismo, si rischia di rimanere a bocca asciutta, visto che il discorso della legittimazione è tutto e ancora da verificare. Millantare come consenso proprio un voto d’opinione, frutto della politica nazionale più che dell’azione locale, è semplicissimo ma non fa onore a nessuno. Non ci vogliono gli analisti politici per scomporre e ricomporre il voto politico e il voto amministrativo: Città Possibile, sul piano amministrativo raccoglie il 50% del consenso. Il Centro-Destra sul piano politico nazionale raccoglie a Bellizzi il 60% del consenso. Con o senza l’indicazione dei “leader” del Centro-Sinistra, l’elettorato sa distinguere bene le persone e la coerenza politica.

E’ bene, poi, chiarire a qualcuno, aldilà dello sciocco umorismo da strada, che il vero spirito del Partito Democratico, a Bellizzi così come nel resto della nostra nazione, è quello di valorizzare una Politica alta, fatta con onestà, dignità e dedizione, valori che mal si conciliano con i tentativi fantozziani di sparare addosso inventandosi il “cattivo” di sempre (vedi sopra) pur di vedere un trafiletto che parla di sé sui giornali locali: comprendo che perpetrare la stessa operazione su di un’amministrazione comunale anonima (se non altro perché nuova) non porti gli stessi risultati mediatici ma ci aspettiamo ancora un sussulto di amor proprio e di orgoglio da parte di chi vorrebbe dare lezioncine sul significato della parola “compagno”.

Il PD di Bellizzi, pertanto, continuerà a proporre quella Politica che ancora appassiona milioni di Italiani e centinaia di cittadini di Bellizzi, con rinnovato spirito di iniziativa e con l’obbligo morale di parlare a tutti i simpatizzanti del centro sinistra, anche a quelli che fanno riferimento a partiti politici i cui “leader”, in questo momento, sono distratti a fare altro.


Il segretario e il direttivo P.D. di Bellizzi

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